Antonino Fedele


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Don Primo Mazzolari. Un prete...così

Opere proprie

Opere proprie                                                                                    


Antonino Fedele
Don Primo Mazzolari. Un prete...così

Editrice: Il Messaggero
Pubblicazione: Padova, 2009

Descrizione fisica: p.235; cm. 14x21
ISBN n. 88-2502-130-1

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Presentazione
di Paolo Corsini



    Vita eroica di un sacerdote di Cristo: così Antonino Fedele sottolinea questo lavoro, attenta, affascinante rilettura, condotta grazie ad una serrata analisi critica, degli scritti di quel «prete …così’» che fu don Primo Mazzolari.
    Pagine che riepilogano quella che ancora l’Autore definisce una “drammatica vicenda spirituale”: un prezioso approfondimento, condotto con puntualità e ricchezza di riferimenti bibliografici, nei dintorni della feconda, straordinaria presenza del sacerdote cremonese, immerso nel suo tempo, ma pure capace di trascenderlo.
    Antonino Fedele avvicina, dunque, il lettore alla biografia di una personalità complessa e suggestiva, facendone emergere immediatamente alcuni punti fermi e di sicuro riferimento: l’ortodossia dottrinale, il fulgido spirito sacerdotale, l’amore e la fede nella Chiesa intesa quale comunità di credenti, parrocchia e struttura gerarchica.
    Entro questi capisaldi don Primo Mazzolari ha vissuto certamente l’indipendenza del proprio spirito, che per lui costituì una sorta di istinto naturale, dirompente, in dispensabile e ricercata condizione creativa, limpido e sofferto luogo dell’anima.
    Un’indipendenza che si confrontò costantemente con il ministero svolto nelle parrocchie di Cicognara e di Bozzolo, ministero che gli offerse occasione di equilibrare la propria dimensione spirituale con la realtà e le difficoltà umane, di innalzare le desolazioni quotidiane all’altezza di una tensione perenne verso la contemplazione di Cristo, trovando sintesi in irrinunciabili impegni di carattere sociale e politico, nella vicinanza ai poveri ed agli emarginati.
    Un prete...così propone, dunque, un percorso volto ad una maggiore, più approfondita comprensione di un uomo ed un sacerdote che, proprio per la complessità interiore, riesce difficile cogliere nella pienezza compiuta della sua essenza. E, giustamente, l’Autore evita di ridurre ad unità i suoi scritti, nella consapevolezza che il primo quesito aperto nella interpretazione di don Mazzolari è lui stesso, la sua limpida, ma problematica personalità.
    Del resto assai ardua appare l’analisi dei testi, ricchi di illuminazione, ma spesso frammentari ed istintivi. Da qui, come sottolineano gli storici ed i biografi più avvertiti, la difficoltà di un preciso inquadramento del pensiero politico-sociale di don Primo, così come la non agevole categorizzazione del rapporto fede politica che il parroco di Bozzolo ha vissuto pienamente immerso nel tempo suo.
    Ancora: da indagare resta la comprensione del significato attribuito alle realtà che don Primo affrontò, dalle ideologie del comunismo, del socialismo e del fascismo, sino alle aperture a sinistra ed alle avanguardie del pacifismo, dal rapporto con la Democrazia Cristiana all’autonomia del mondo cattolico, dall’obbedienza alla gerarchia ecclesiastica alle proposte – radicali – di una dovuta, necessaria, ineludibile riforma spirituale della Chiesa.
    Meno arduo – come ben colgono queste pagine di Antonino Fedele – cogliere i contributi positivi offerti da don Mazzolari, “provocatore” e voce singolare del cattolicesimo italiano, al rinnovamento della parrocchia, suo campo prediletto di esperienza e di amore sconfinato, alla configurazione ideale del pastore di anime, all’incoraggiamento per il cristiano responsabilmente impegnato nell’attività pubblica, in una costante esplicitazione delle quotidiane necessità e dell’infinita speranza dell’umano vivere.
    Certamente don Primo Mazzolari ha rappresentato una voce critica nella fedeltà alla Chiesa, soprattutto nelle sue espressioni mondane e nelle sue articolazioni burocratiche. Convinzioni ed iniziative, specialmente in ambito sociale, motivo di preoccupazioni pastorali, che per il sacerdote divennero esplicito dissenso “sulle opportunità del dire” ed “esegesi della virtù dell’obbedienza”.
    Nella Chiesa italiana il nome di don Primo ha continuato lungamente a dividere: alle prese di posizione ufficiali, che in pratica lo proscrivevano e volevano circoscriverne la presenza nella sua Bozzolo, si contrapponevano i tanti amici, ammiratori, discepoli che si riconoscevano nelle sue battaglie e diffondevano le sue idee.
    Come noto don Primo trovò una risposta leale nella personale sperimentazione dell’ “obbedire in piedi”, sottomettendosi sempre ai suoi superiori, ma tutelando la propria dignità e la coerenza del proprio sentire. Una formula che dispiacque all’autorità ecclesiastica, ma che molti – fra i fedeli e parte dello stesso clero – accolsero con favore, nel nome del primato della coscienza, di una Chiesa libera e di una fede liberatrice.

Brescia, 24 giugno 2008



N.B. – Su questo lavoro hanno scritto:

mons. Dante Lanfranconi, vescovo di Cremona, nella lettera del 25marzo 2009 inviata all’Autore: «Desidero ringraziarLa per avermi fatto dono del volume Don Primo Mazzolari – Un prete … così: mi complimento vivamente! Ho già leggicchiato qua e là alcune pagine per rendermi conto del lavoro fatto; le ho trovate interessanti, ricche di riferimenti bibliografici e con una seria precisione. […] E a don Primo Mazzolari chiedo la grazia di trasmettere a me e ai nostri preti cremonesi quell’entusiasmo sacerdotale che lo ha caratterizzato fin dagli anni di seminario e che ha poi saputo tradurre durante il corso della vita pastorale in gesti concreti di amore autentico e disinteressato. […]».

«La Voce del Popolo» del 27 marzo 2009 (con fotografia del libro): «Don Primo Mazzolari, un prete…così è il titolo del volume di Antonino Fedele, edito dalle Edizioni Messaggero di Padova. […] . Il parroco di Bozzolo fu sacerdote, docente, predicatore, scrittore, educatore delle coscienze e difensore dei poveri, assertore della libertà e della giustizia, propugnatore della pace e della solidarietà, precursore dell’ecumenismo e profeta del Concilio Vaticano II. […]».

Radio Televisione Italiana: in Televideo, rubrica ‘Novità dalla libreria’ del 29 marzo 2009 : «Questo libro parla della vita di Don Primo Mazzolari, convinto che solo il cristianesimo potesse costituire un rimedio ai mali del mondo, si fece portatore dell’idea di una vera e propria rivoluzione cristiana, non perdendo mai di vista il compito principale della Chiesa. Il prof. Fedele racconta la sua vita eroica riletta attraverso la sua intensa attività pastorale e profetica, quale traspare dai suoi numerosi scritti».

prof. Gianenrico Manzoni, docente presso l’Università Cattolica del S. Cuore, sede di Brescia, in «Humanitas» n. 2/2009: «[…] Gli anniversari, si sa, sono occasioni di riletture e ripensamenti, quando non anche di pubblicazioni nuove: e l’anniversario di don Mazzolari non sfugge da tale regola. Ecco allora che è comparso in libreria in questo anno cinquantenario un nuovo studio, dovuto ad Antonino Fedele e intitolato Don Primo Mazzolari. Un prete così, presentato da uno storico come Paolo Corsini, già sindaco di Brescia. Il volume è aperto dall’autore con una dichiarazione inequivocabile di amore per la figura del sacerdote qui trattata, visto che Fedele ne sollecita apertamente l’elevazione all’onore degli altari. E la ricostruzione delle vicende di don Primo, che leggiamo in queste pagine, esplicita tale dichiarazione di amore, che è frutto dell’adesione dell’autore a quell’idea di Chiesa, di pastorale religiosa, di rapporti con i lontani e gli avversari politici, che era stata propria del parroco mantovano. […]».

«Adesso» periodico di approfondimento sociale, civile e culturale edito a Terni, n. 42/2009 autunno 2009: «[…]. Il volume di cui pubblichiamo un estratto dalla prefazione, ripercorre tutto il percorso umano e letterario di Don Mazzolari, e si chiude con la storia di «Adesso», dalla fondazione alla chiusura nel 1962, citando anche la nostra ripresa».

prof.ssa Alessandra Giappi in Don Primo Mazzolari. Un prete … così, apparso sul n. 99 (ott. dic. 2009) di «Città & dintorni», periodico di note e commenti, edito a Brescia: «[…] Attraverso una fitta trama di lettere e di documenti, l'Autore si rivela biografo appassionato e partecipe di un personaggio scomodo, in anticipo sui tempi, lungimirante in politica, rivoluzionario in senso cristiano. Leggendo queste pagine si apprezza la grande statura umana e morale di quel prete intelligente, relegato in una oscura provincia (ma per Dio nessuna provincia è oscura), osteggiato dal regime fascista e da certa gerarchia ecclesiastica, perseguitato dal Sant'Uffizio. Prete coerente, impetuoso, generoso, coraggioso: un modello di cristianesimo non teorico, attivo a beneficio degli altri: come il cristianesimo dovrebbe essere. […] Il libro di Fedele, che non aspira alla sistematicità, indaga la fervida spiritualità e la personalità complessa del sacerdote della Bassa attraverso la lettura di ampi stralci dei suoi scritti che ci consegnano una grande lezione: lo sprone per noi cristiani ad essere anche dei cittadini, operanti per il bene comune».






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